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Fragilità

Fragile

In questo viaggio all’interno di CSA, dei suoi Soci e delle diverse personalità, ho pensato questa volta di toccare un tema presente in ognuno di noi e, di conseguenza, in qualsiasi struttura formale o informale che abitiamo (lavoro, amici, volontariato, famiglie ecc…).

Una delle cose che accomuna qualsiasi essere vivente è l’incredibile fragilità che lo accompagna nel corso della sua vita. Questa parola, che può spaventare e renderci vulnerabili, deriva dal latino: “frang-ere” (ovvero rompere) e si correla a “fragmentum” (pezzi, frammenti): la fragilità è la tendenza a rompersi, sia sul piano della struttura densa della materia e del corpo, sia sul piano della psiche e delle emozioni.

L’arrivo nel mondo è forse il momento in cui siamo maggiormente esposti a questa nostra condizione ma, attraverso le cure genitoriali, evolviamo e ci ridefiniamo nel corso della nostra crescita. Tale cambiamento di “forma”, psichica e fisica, comporta anche una ridefinizione delle nostre istanze interne più deboli e, di conseguenza, del modo in cui ci approcceremo al mondo, tra difese e sogni. In psicologia le difese sono quei meccanismi che la mente utilizza, tendenzialmente in modo automatico e inconsapevole, per difendersi dal dolore e dall’angoscia. Si ritiene che di base ogni individuo le sviluppi partendo da 4 tipologie prototipiche: fuga, attacco, freezing (paralisi tonica) e dissociazione. Se doveste provare a immaginarvi nei contesti in cui vivete, magari durante un momento di particolare tensione e/o difficoltà (un conflitto, un nuovo lavoro, una nuova conoscenza, ecc), sicuramente potrete andare a rintracciare dei vostri comportamenti che si manifestano in maniera ciclica o, comunque, con una base comune. Ecco, quello che osserverete sarà la vostra difesa che interviene per proteggervi dalle vostre paure più profonde, per non permettervi di toccare ciò che magari vi mette maggiormente in difficoltà, cercando di mantenere un equilibrio che possa preservarvi. Ora però la questione diventa complessa: se le difese sono parti di noi che dovrebbero avere potere di aiuto, come mai ci ritroviamo a volte in estrema difficoltà quando queste si attivano? Ad esempio, stiamo conoscendo una nuova persona, ma fatico a farla entrare nella mia vita, oppure sono una persona ansiosa e quando devo parlare davanti ad altre persone mi blocco. Questo accade perché le difese avevano uno scopo ben specifico quando si sono sviluppate ed era l’unico modo per preservarci in quel tempo più o meno lontano della nostra storia, non è detto però che questo sia tutt’ora necessario, divenendo a volte magari anche sabotante nelle nostre vite.

 

Quindi cosa possiamo fare per stare meglio? L’unica strada possibile è quella di arrivare al cuore, di diventare consapevoli della nostra fragilità e imparare ad amarla, nello stesso modo in cui ameremmo quel/la bambino\a che siamo stati e che necessitava di cure, protezione e amore. Le nostre parti deboli meritano un’attenzione oltremodo smisurata perché sono le stesse che maggiormente ci definiscono, pertanto, necessitano di nutrimento, ascolto e risoluzione. Saranno le nostre fragilità a condurre, in un modo per noi inconsapevole, le maggiori scelte che faremo e a portarci alle inevitabili conseguenze. Non sono le stelle, il fato o la casualità. Queste cose possono in qualche modo influenzare, potrebbero metterci davanti a delle difficoltà da gestire, ma il modo in cui lo faremo si baserà su come interpreteremo quanto accade e, se la nostra vista e capacità di ragionamento saranno condizionate da quelle debolezze che ci portiamo dentro, le nostre scelte saranno inequivocabilmente influenzate da esse.

 

Ma è davvero così semplice e giusto? Le fragilità e le debolezze dovrebbero essere cancellate, nascoste o soppresse? In realtà nulla di tutto ciò, esse vanno portate all’interno della nostra vita e mi auguro possiate condividerle con chi vi sentirete legittimati nel farlo. Hanno bisogno di posto e cura, possono essere risolte, ma saranno sempre bellissime rughe di espressione, come quella fossetta che vi si apre accanto alla bocca quando sorridete. Non dovranno essere alibi, ma motivazione per continuare a crescere.

Siamo tutti le nostre fragilità e il regalo più grande che potrete fare a coloro che vi circondano sarà mostrarvi finalmente completi, riportandole all’interno della vostra quotidianità.

 

 

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