Tra tutti i generi letterari, uno di quelli che mi ha maggiormente appassionato negli anni, è stato quello del romanzo di formazione: narrazioni in cui seguiamo l’evoluzione del protagonista che intraprende un percorso verso la maturità e l’età adulta, spesso costruito attraverso un vero e proprio viaggio in luoghi a lui sconosciuti e, sicuramente, attraverso esperienze, emozioni, dolori e continue scoperte che permetteranno al nostro eroe di comprendere parti di Sé e del mondo che gli erano sconosciute. Tra quelli che ho avuto l’occasione di leggere, uno dei miei preferiti è L’alchimista di Coelho: il libro racconta la storia del giovane Santiago che, spinto dalla credenza di un tesoro nascosto ai piedi delle Piramidi, intraprende un viaggio dall’Andalusia all’Egitto ritrovandosi, di volta in volta, a dover affrontare prove impegnative.
All’inizio del racconto il ragazzo è colmo di energia, ottimismo e un po’ di ingenuità al punto da ritrovarsi defraudato e derubato dopo pochissimo tempo. La sventura lo porterà a lavorare a lungo per conto di un mercante nel suo emporio, dove, rimboccandosi le maniche, riuscirà a portarlo ad un livello unico nel suo paese e vi rimarrà fin quando Santiago non potrà riprendere il suo viaggio perché avrà accumulato una nuova ricchezza per sostenersi. La sua storia proseguirà tra incontri con sagge personalità e un amore che dovrà temporaneamente lasciare per poi farvi ritorno alla fine della storia.
Non vi svelo se ha mai trovato o meno il tesoro, questo potrete scoprirlo voi, ma ciò su cui vorrei soffermarmi è l’incredibile tenacia e desiderio di crescita personale di Santiago che, nel corso della sua storia, imparerà a riconoscere quel linguaggio simbolico e universale che gli permetterà di leggere il Mondo che lo circonda, ovvero diverrà capace di cogliere e interpretare tutti quei “segnali” che l’universo invia a tutti coloro che desiderano con tutto il cuore realizzare la propria Leggenda Personale. Su questo tema si snoda la maggior parte del libro e delle azioni del giovane Santiago, il desiderio di compiere il proprio destino che, ispirato da un sogno, lo porterà a conoscere il mondo e a crescere e maturare durante il percorso. Uno spunto, un’idea, una profezia che non fanno altro che spingere il protagonista a mettersi sulla strada per scoprire prima di tutto se stesso.
Quindi il suo destino era quello di trovare un tesoro? In realtà quanto scoprirà lungo il percorso e l’uomo che diverrà sono ciò che quel sogno voleva spingere a compiersi e Coelho ci permette di appassionarci alla sua storia, ispirando in molti che l’hanno letta, a “mettersi in cammino” per compiere la propria Leggenda Personale.
Ho pensato questa volta di portarvi questo spunto perché sento che, nella vita come nel lavoro, ognuno di noi è in cammino ogni giorno per comprendere quale sia il proprio destino e come compiere la propria Leggenda Personale, in un intenso viaggio lungo tutto una vita. Un percorso fatto di ostacoli, conoscenze, amori, emozioni positive e negative, nuovi saperi e grandi scoperte. Lo possiamo fare nella quotidianità, nel lavoro, in famiglia, con gli amici e in amore; l’importante è non smettere mai di viaggiare, appassionarsi e guardare ciò che ci circonda perché i tesori che stiamo cercando non sapremo mai dove saranno nascosti. Ci saranno avvenimenti positivi e altri meno, ci saranno luoghi ospitali e altri che vi respingeranno, ma non dovrete mai arrendervi e, come dice il buon Danny De Vito nel monologo finale del film The Big Kahuna “La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso”, perciò datevi il tempo e lo spazio per sperimentarvi, senza smettere mai di scoprire ciò che siete e che potrete essere.
Infine, prima di lasciarvi, vorrei fare un ringraziamento a tutte e tutti coloro che mi hanno letto fino ad oggi poiché questo è il mio ultimo articolo, o almeno come Socio CSA. Qualche settimana fa ho deciso di intraprendere un nuovo viaggio con lo stesso spirito del giovane Santiago.
Sono grato a tutta la Cooperativa per questi oltre 11 anni insieme, per la crescita che mi ha permesso di avere (da Educatore Ad Personam di due fratellini scalmanati a Responsabile del Settore Formazione), per le emozioni, i saperi e la maturità che mi ha sollecitato a raggiungere. Sono felice delle persone che ho incontrato, dei momenti speciali, felici o meno, che ho condiviso con ognuna di loro, della pazienza e il sostegno della Direzione ma, soprattutto, perché è anche grazie a CSA se nella mia vita c’è Cesare, il vero testimone del mio passaggio nel mondo che spero possa avere un giorno la stessa fortuna che ho avuto io a passare una parte della mia vita qui con tutti voi.
A presto e buon viaggio a tutti voi!