Irene si presenta all’intervista con il suo fare timido e dolce, che ormai la contraddistingue. Fin dal suo primo giorno di lavoro, infatti, si è dimostrata collaborativa e attenta a tutte le esigenze degli Ospiti nonostante la spensieratezza dei suoi 23 anni.
Ciao Irene, cosa ci vuoi raccontare di te e del tuo incontro con CSA?
Sono nata e cresciuta a Goito e dopo aver finito il liceo mi sono iscritta alla facoltà di Fisioterapia di Brescia presso il distaccamento di Mantova. Tramite la mia Università sono entrata in contatto con l’Ufficio Selezione Personale della Cooperativa e sono stata assunta una settimana dopo aver conseguito la laurea. Durante il colloquio mi era stato proposto inizialmente di lavorare presso la RSA di Sabbioneta, ma, data la mia residenza a Goito, in un secondo tempo abbiamo scelto di prendere servizio presso l’RSA Villa Maddalena.
Come mai una ragazza così giovane e con tanti settori nei quali poter lavorare ha scelto di lavorare con gli anziani?
Ho sempre voluto lavorare con le persone anziane perché ho un bellissimo rapporto con i miei nonni. Mi piace ascoltare i racconti delle loro vite mentre sono impegnati nell’attività di fisioterapia. In certe occasioni sono anche comici e nascono siparietti davvero divertenti. Con molti di loro si è creato un rapporto speciale, mi coccolano tutti come se fossi la loro nipotina.
Come si svolge il tuo lavoro in Struttura?
Siamo 5 fisioterapisti di cui due sul territorio e, lavorando insieme, si è creato un bel gruppo di lavoro in cui diversi professionisti possono condividere la loro esperienza lavorando in sinergia. In Struttura si lavora a gruppi con gli Ospiti ed in base alle capacità di ognuno si svolge l’attività o in palestra o anche a letto per gli Ospiti allettati. I Nonni sono sempre molto entusiasti di cominciare l’attività di fisioterapia sia perché sentono il bisogno di muoversi sia perché è un momento di svago per loro.
Quali sono, Irene, tre aggettivi che ti caratterizzano sul lavoro?
In primo luogo empatica, perché mi viene riconosciuta la capacità di ascoltare i bisogni degli Ospiti e di calarmi nei loro panni; in secondo luogo sensibile, poiché il mio carattere mi porta a prendermi cura con tutta me stessa delle persone che hanno bisogno; ultimo, ma non come importanza, determinata poiché mi piace pormi sempre nuovi obiettivi e lottare in tutti i modi per raggiungerli.
Quali sono le tue passioni al di fuori del lavoro?
La mia passione principale è la musica, suono il flauto traverso nella banda di Goito da quando avevo sette anni. Quando ero adolescente e prima della pandemia spesso venivo a suonare presso Villa Maddalena con la banda di Goito. Mi piacerebbe molto riuscire a coinvolgere i Nonni in un progetto di attività motoria con la musica.
L’altra grande passione che porto avanti fin da bambina è la pallavolo, sia giocata (ho ricominciato da poco dopo una pausa per problemi fisici), sia come allenatrice dei bambini.
Quali sono, Irene, i tuoi desideri e progetti per il futuro?
A febbraio inizierò un corso di specializzazione di terapia manuale e collaborerò con un ambulatorio privato. Spero che questa esperienza possa aiutarmi a crescere professionalmente così da poter mettere a frutto le tecniche riabilitative apprese anche con i Nonni. Nella sfera privata sono fidanzata da tre anni con il mio ragazzo, anch’esso fisioterapista e nel futuro mi auguro ci sia la convivenza!
Grazie Irene, per aver concesso questa intervista alla nostra rivista. Ti auguriamo di portare a termine i tuoi obiettivi!