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Le “Radium Girls”

Radium Girls 2

No, non è un nuovo gruppo musicale, purtroppo.
In questo articolo parliamo di una storia molto triste accaduta nel secolo scorso, ma rivelatasi poi molto importante per lo sviluppo, negli anni successivi, della disciplina legislativa sugli infortuni sul lavoro e sui diritti dei lavoratori.

LA VICENDA
Le “ragazze del radio” (in inglese appunto, chiamate Radium Girls) furono un gruppo di operaie che subirono un grave avvelenamento da radiazioni di radio, contenuto nella vernice radioluminescente utilizzata come pittura per quadranti nella fabbrica di orologi della United States Radium Corporation intorno al 1917.
Dal 1917 al 1926, la produzione della US Radium Corporation, originariamente chiamata Radium Luminous Material Corporation, fu incentrata nell’estrazione e purificazione del radio dal minerale carnotite per la produzione di vernici radioluminose, commercializzate con il marchio “Undark”. In quanto ditta appaltatrice del Ministero della Difesa statunitense, la US Radium fu un’importante fornitrice di orologi radioluminescenti per il personale militare. Il loro impianto in Illinois impiegava più di un centinaio di lavoratori, soprattutto donne, per dipingere orologi e strumenti di vigilanza radioilluminati, rassicurati che le condizioni di lavoro fossero sicure.


Nella foto le ragazze del radio (chiamate anche ragazze fantasma) al lavoro nello stabilimento della United States Radium Corporation.

 

L’ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI
Oggi quando si parla di radioattività si pensa subito a qualcosa di dannoso, nocivo, ma agli inizi del 1900 il radio era considerato un prodotto miracoloso capace di sconfiggere il cancro. In quel periodo furono messi in commercio tanti prodotti che contenevano questa sostanza come ad esempio rossetti, creme per il viso, dentifrici, burro, latte, acque dalle proprietà rigeneranti, ecc. ed il radio veniva prescritto per curare diverse malattie.
“L’essenza stessa della vita, previene la pazzia, stimola le emozioni nobili, ritarda la vecchiaia e crea una splendida, lieta vita giovanile”: così scriveva della radioattività l’American Journal of Clinical Medicine.

La US Radium Corporation assunse circa 70 donne per diverse attività, tra cui la gestione del radio, mentre i proprietari e gli scienziati (che invece avevano familiarità con recenti studi sugli effetti del radio e che avevano addirittura distribuito letteratura per la comunità medica che descriveva gli “effetti pregiudizievoli” del radio) evitarono accuratamente ogni esposizione essi stessi: i chimici che lavoravano presso l’impianto utilizzavano ad esempio schermi di piombo, maschere e tenaglie.
Si stima che circa 4.000 lavoratori furono assunti da aziende negli Stati Uniti e in Canada per dipingere i quadranti degli orologi con il radio. Essi mescolavano colla, acqua e radio in polvere e poi usavano pennelli di pelo di cammello per applicare la vernice luminosa sui quadranti. L’allora retribuzione era di circa un centesimo e mezzo per ogni pezzo per la pittura di 250 quadranti al giorno. I pennelli tuttavia perdevano la forma dopo pochi colpi: per tale motivo gli addetti al controllo di produzione della US Radium Corporation incoraggiavano le operaie ad umettare con le labbra i pennelli per appuntirli, o ad utilizzare la lingua per tenerli appuntiti: le donne, a cui era stato raccontato che la vernice fosse innocua, ingerirono così quantità mortali di radio; alcune di esse utilizzarono tale sostanza anche per decorarsi le unghie e i denti.

IMPORTANZA: IL PROCESSO
La particolarità di questo abuso perpetrato contro i lavoratori si distinse dalla maggior parte dei casi precedenti per il fatto che il conseguente contenzioso fu ampiamente seguito dai media. L’operaia Flora Grazia Fryer decise di citare in giudizio il proprio datore di lavoro, ma le ci vollero due anni per trovare un avvocato disposto a chiamare in causa la US Radium. Successivamente un gruppo di cinque operaie (Grazia Fryer, Edna Hussman, Katherine Schaub e sorelle Quinta McDonald e Albina Larice), soprannominate le “ragazze del radio”, si aggiunsero al processo.

Il caso è stato risolto nell’autunno del 1928, prima che il processo fosse deliberato dalla giuria, e la transazione per ciascuna delle ragazze del radio prevedeva un risarcimento di $ 10.000 (equivalente a 137.000 dollari nel 2014) e una rendita vitalizia di 600 dollari all’anno (pari a 8.200 dollari nel 2014) oltre al pagamento di tutte le spese mediche e legali a carico della società.

IMPATTO GIURIDICO
La saga delle ragazze del radio occupa un posto importante nella storia sia nel campo della fisica sanitaria sia del movimento dei diritti dei lavoratori.

La pubblicità e notorietà della causa furono un fattore determinante nella creazione della fattispecie della “malattia professionale” nel diritto del lavoro. Gli operai addetti alla decorazione dei quadranti vennero istruiti con misure di sicurezza adeguate e dotati di protezioni e, in particolare, non furono più costretti a umidificare con le labbra i pennelli evitando l’ingestione o la respirazione di vernice al radio, che continuò a essere utilizzata per la decorazione dei quadranti fino agli anni ’60 del XX secolo.
Il contenzioso e l’impatto mediatico che circondò il caso stabilirono i precedenti giuridici e influenzarono l’emanazione di regolamenti per la disciplina standard della sicurezza del lavoro, tra cui il concetto di “sofferenza dimostrabile”.
A seguito del caso delle ragazze del radio, è stato riconosciuto il diritto dei singoli lavoratori di citare in giudizio le aziende per danni subiti a causa di abusi sul lavoro e, sulla scia del caso, gli standard di sicurezza industriali furono sensibilmente migliorati nei successivi decenni.

 

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