Qualche settimana fa, il 24 settembre, è riscorso un triste anniversario in CSA: nel 2020 un incendio aveva raso al suolo “Ca’ dei Nonni”, la nostra più recente RSA, fiore all’occhiello, ad Albaredo d’Adige (VR).
Nel giro di qualche ora la Struttura fu ridotta ad un cumulo di cenere e macerie, complici un malfunzionamento di un pannello fotovoltaico posizionato sul tetto ed una giornata particolarmente ventosa. Una tragedia mancata. Solo grazie alla prontezza degli Operatori CSA (segnalata da più parti, anche sugli organi di stampa), degli Amministratori Comunali che avevano gli uffici adiacenti, di occasionali passanti, delle Forze dell’Ordine, intervenute immediatamente, si è potuto evitare il peggio portando in salvo tutti. Nessun ferito tra Ospiti ed Operatori e, grazie all’Amministrazione Comunale di Zevio che ha messo a disposizione l’ex Ospedale Chiarenzi, appena sistemato per accogliere eventuali pazienti Covid (già… c’era anche il Coronavirus nell’aria quel giorno, non “solo” fumo e cenere, sconcerto e smarrimento…), già dalla sera stessa tutti gli Ospiti erano decorosamente sistemati in una Struttura adatta ad accoglierli tutti insieme, di nuovo e fortunatamente, sotto uno stesso tetto (prima si paventava la necessità di doverli distribuire su altre nostre Strutture… chi a Conegliano, altri a Goito o Sabbioneta e via dicendo.
Cà dei Nonni era una Struttura esemplare dal punto di vista della disponibilità di dispositivi attivi e passivi antincendio, della predisposizione di locali progettati anche con un occhio alle possibili emergenze ed alla successiva evacuazione. Questo non è bastato a salvare Struttura ed impianti e, solo per miracolo, nessuno si è fatto male: l’evacuazione di 200 persone tra Utenti ed Operatori è avvenuta in pochissimi minuti, prima che fuoco, cenere e calore potessero avere il sopravvento.
Al contrario, un’evacuazione lenta, complicata da ostacoli di ogni natura e disordinata potrebbe avere effetti devastanti, al di là di possibili crolli strutturali o incendi rovinosi, sulla salute immediata e/o futura di Ospiti, Operatori, visitatori occasionali. Inoltre, e fortunatamente, non tutte le emergenze sono così gravi e catastrofiche: però anche una piccola emergenza, come un principio di incendio, un allagamento di un locale che si riversi su apparecchiature elettriche, se non adeguatamente gestita, potrebbe trasformarsi in una più grave!
Le misure di prevenzione e protezione principali a disposizione sono certamente impianti antincendio, idranti, estintori, illuminazione d’emergenza, formazione degli addetti, presenza e diffusione di un Piano di Emergenza, planimetrie esposte nei luoghi comuni, segnaletica. Queste misure rappresentano un obbligo di predisposizione aziendale.
Ma un’altra, ed importante, misura di prevenzione, nel caso di Cà dei Nonni come abbiamo visto, “risolutiva”, soprattutto perché non tutte le strutture sono così moderne e strutturate, è il “fattore umano”, ovvero la formazione e l’addestramento degli operatori, in particolare di quelli che rivestono un ruolo nella “Squadra di Emergenza”, ed il regolare svolgimento delle prove di evacuazione!
Durante lo svolgimento delle prove infatti, vengono portati alla luce problemi che nella vita lavorativa quotidiana non vengono affrontati o visti con l’ottica dell’emergenza, al punto da eventualmente ostacolare poi, al verificarsi di quest’ultima, la regolare riuscita della evacuazione a causa: del panico, della mancanza di informazioni sulle vie e procedure di esodo, della impreparazione di alcuni nominativi associati alle figure della squadra di emergenza, che sappiamo spesso, causa turnover, cambiare; inoltre si potrebbero evidenziare durante le prove, presenza di ostacoli lungo le vie di esodo, mancata o parziale conoscenza del Piano di Emergenza da parte del personale, un troppo debole segnale di allarme che non viene avvertito nei reparti più lontani, eccetera.
Queste ed altre, dal più piccolo cantiere al più grande di CSA, sono tutte problematiche che possono essere portate alla luce (per poi essere esaminate e risolte, a questo serve anche provare l’evacuazione) durante l’importante svolgimento delle prove, che, ripetiamo, sono un obbligo di legge che CSA deve organizzare tramite i propri Responsabili o Coordinatori e a cui devono partecipare tutti i lavoratori.