Il laboratorio di cucina (cooking therapy) è un valido strumento di riabilitazione sia nell’anziano che nella persona fragile. Cucinare è un passatempo che si trasforma in cura e i benefici sono i seguenti:
Favorisce la creatività: preparare un piatto con una ricetta alla mano incoraggia la creatività e l’immaginazione, è un modo per esprimere sé stessi, per sentirsi più calmi e spensierati;
Aiuta la comunicazione: cucinare diventa una forma di connessione con gli altri, significa “ti voglio bene”, è una forma di affetto;
Allevia ansia e stress: questa attività aiuta a combattere la depressione, indossare un grembiule e darsi da fare è un metodo efficace contro lo stress e l’ansia. Seguire passo a passo una serie di compiti da svolgere favorisce la concentrazione e permette di staccare la spina dai pensieri per qualche ora;
Stimola la memoria e le capacità manuali: consente di mantenere o recuperare abilità già acquisite o deteriorate, agisce sulla stimolazione dei cinque sensi infatti è un’attività multisensoriale che rievoca i ricordi passati.
In Casa Santa Elisabetta d’Ungheria, il laboratorio di cucina è da sempre un’attività molto gradita e nel periodo della vendemmia, abbiamo deciso di preparare i sugoli d’uva come prevede anticamente la ricetta. I sugoli sono un prodotto di conserva di origine contadina e nella campagna padana, quando arrivava il tempo della vendemmia, il mosto fresco, addensato con la sola farina, veniva trasformato in cibo di sussistenza per l’inverno.
Le signore della Struttura hanno partecipato ad un momento di convivialità preparando questo “budino” fatto d’uva. Successivamente, la merenda è stata accompagnata dalla musica, balli ed è stata offerta agli Ospiti, il personale e ai parenti presenti.
Condividere questi momenti di festa e allegria è un’importante occasione di unione per tutti e inoltre i partecipanti si sentono gratificati e valorizzati non solo dagli Operatori, ma anche da tutti coloro che assaggiano quanto prodotto.