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L’amore sprecato

Vescovo Che Unge

CORREGGIO MICHELI, BAGNOLO SAN VITO (MN) – Martedì 28 marzo abbiamo avuto il piacere di ospitare a pranzo il Vescovo Gianmarco Busca presso la nostra Struttura L’Ippocastano.
Sfruttando la bella giornata di sole, per l’occasione abbiamo allestito in giardino un piccolo altare dove insieme abbiamo pregato, cantato e condiviso alcune riflessioni.
La lettura del Vangelo (Marco 14, 1-11), verteva sulla figura di una donna, che poco dopo la decisione di uccidere Gesù da parte dei sacerdoti, e poco prima della consegna da parte di Giuda Iscariota, irrompe in scena, ungendo con del nardo, un profumo pregiatissimo, il capo di Gesù.
Il Vescovo, accompagnandoci nella riflessione, ci ha aiutato a ragionare sul senso dell’Amore.
Che senso può avere un tale gesto, sprecare un olio così prezioso per un condannato a morte?
Nessuno, infatti, proprio come l’Amore, che è tale solo se è gratuito, totale, inutile, sprecato.
Con la sua azione quella donna dona tutta sé stessa e riconosce in Gesù il vero Re dichiarandosi disposta a dare la sua vita con colui che, tra qualche giorno verrà crocifisso.
L’amore di Gesù è credibile proprio perché sprecato. Dio salva, amando, donando tutto sé stesso, gratuitamente, fino alla follia della Croce. La vita del discepolo, come quella della donna, è semplicemente una risposta.
Il profumo è fondamentale. Distingue la vita dalla morte. Il profumo è vita, la puzza è morte.
Nella casa di Betania (casa del povero), in cui si svolge l’episodio, c’era la lebbra, ora c’è il profumo. Simbolicamente, ma anche materialmente, Gesù è venuto a introdurre il profumo, segno di gioia, di regalità, di bellezza e di salvezza. Gesù entra nella nostra povertà attraverso la Croce, e per mezzo della Croce e della sua Passione, salva il mondo.
Pasqua (il mistero della Resurrezione) e Natale (il mistero dell’Incarnazione) sono così in Cristo strettamente connessi l’uno all’altro.
Ricordo un episodio illuminante della favola di Pinocchio, ripercorso da un noto pedagogista Franco Nembrini: Pinocchio (ognuno di noi), è scappato da Geppetto (Dio), da sua Padre, e dopo aver sperimentato la sua libertà ritorna a casa, ma non trova Geppetto che è uscito a cercarlo. Pinocchio senza la presenza di Geppetto trova una casa fredda, buia e vuota. Disperato e pentito si accende il fuoco e si addormenta. Essendo fatto di legno i suoi piedi prendono fuoco senza che lui se ne accorga (è l’effetto del peccato) e comincia a gridare il nome di Geppetto.
Geppetto (Dio) arriva davanti alla porta e sente suo figlio Pinocchio invocare aiuto, ma non può sfondare la porta perché Dio rispetta la nostra libertà che è costitutiva dell’essere umano. Che fa quindi? Entra dalla finestra. La scena è metaforicamente pregnante.
L’uomo da solo non può raggiungere Dio con i suoi sforzi e i suoi buoni propositi, Dio da parte sua non può forzare la libertà dell’uomo, perciò si inventa un altro modo per raggiungerlo, si fa uomo, salva l’uomo facendosi carne, facendosi piccolo, entrando dalla finestra, entrando nella Storia. È il mistero del Natale che porta alla Pasqua.
Il centro del passo del Vangelo è quindi il tema del riconoscimento di Gesù come il Cristo, riconoscimento che poi necessariamente deve trasformarsi in testimonianza; il vaso di alabastro si deve rompere; il profumo, se non esce dall’alabastro, non profuma: è necessaria la rottura, non basta vedere Gesù, ma va accolto, amato, messo al centro della propria vita.
Al termine del piccolo momento di preghiera il Vescovo ci ha unti uno per uno con del nardo proprio per ricordarci che, nonostante i nostri limiti e precarietà, siamo tenuti ad essere immagine e somiglianza di Dio.
A condividere questo momento insieme era presente anche l’Assessore Comunale insieme a tutti gli Ospiti dell’Ippocastano e di Corte Margonara con i loro Educatori, Operatori, Infermieri, Coordinatori e Volontari.
A concelebrare insieme al Vescovo, anche i Parroci di Governolo Don Attilio e Don Stefano.
Un ringraziamento speciale va a tutti i presenti e a tutti coloro che quotidianamente donano o hanno donato alle Strutture il loro tempo, olio mai scontato e profumatissimo.

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