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Più su

Paolo

Tu spettatore, vuoi, davvero,
Ch’io viva il sogno che non osi vivere te?!
Questa vita ti sfugge se tu non la fermerai.
Se qualcuno sorride, tu non tradirlo mai.
La speranza è una musica antica,
Un motivo in più,
Canterai e piangerai insieme a me,
Dimmi lo vuoi tu?

Tratto da Più su di Renato Zero

Tutina rossa con pantalone lungo luccicante. Parrucca nera riccia e ribelle, perennemente cadente sul viso. Sotto la parrucca, i tuoi occhi azzurri e lucidi di sempre.
Nei tuoi movimenti nessuna finzione.
Nel tuo canto quella sofferenza vera e profonda che non ti ha mai abbandonato, sino a diventare la tua fedele compagna di vita.

Hai segnato il mio percorso lavorativo e nemmeno lo sai. Ho scelto, conoscendo te e grazie a te, il tema della mia tesi di laurea e quello che avrei voluto fare “da grande”.
Quando ti ho incontrato nel mio cammino non arrivavi ai 30 anni e io iniziavo il mio primo tirocinio come educatrice. Eravamo allo SFA di Poggio Rusco. Il tuo sguardo mi ha rapito, era triste e in cerca di amore. A tratti completamente assente fino a scoppiare in una fortissima risata triste. La voce sottile, quasi a chiedere “Permesso” per parlare. Spesso anche ansiosa, come quella di chi vorrebbe raccontare tante cose, come quella di un figlio che racconta alla mamma una nuova ed entusiasmante esperienza vissuta.
E poi tanti silenzi… quelli in cui non sapevi più difenderti e, con la testa fra le mani, ti lasciavi andare a ricordi angoscianti.
Combattevi ogni secondo della tua vita contro un mostro nero che ti teneva giù, a discapito della tua voglia di cantare e amare.
Per tutti questi elementi, quando sei salito sul palco e hai iniziato ad interpretare “Più su” di Renato Zero, mi sei arrivato dentro come uno tsunami e mi sono sinceramente emozionata. Eri su un palco, ma eri esattamente tu. Hai interpretato bene il tuo personaggio. E i tuoi Educatori hanno certamente saputo valorizzarti.

Tutto lo spettacolo “Ritorno al Presente”, che ha visto la partecipazione volontaria degli Ospiti di Corte Margonara, Scacco Matto e Casa Sorriso di Bagnolo San Vito è stato improntato sulla valorizzazione delle competenze personali di ciascuno e quello che è arrivato al pubblico è stata un’ondata di entusiasmo e di pura energia positiva. Generalmente, non amo questo tipo di esibizioni che spesso “sfruttano” la diversità per suscitare nello spettatore sentimenti vari di compassione, di colpa, di aumento della propria autostima e di voglia di fare la famosa offerta libera.
“Ritorno al Presente”, però, grazie alla conduzione e al genio dei due Educatori Enrico ed Enrico, ha portato sul palco, con estrema naturalezza, le persone con le loro personalità e la voglia di divertirsi. La partecipazione degli Ospiti, ripeto, è stata volontaria e quindi voluta dalle persone stesse.
Ho provato a pensare alla questione da più punti di vista (alla luce appunto della mia difficoltà ad accettare questo tipo di performance), ma così come non c’è età per esibirsi in qualcosa che ci piace (se abbiamo voglia di farlo), allo stesso modo non ci devono essere limiti di altra natura se chi è sul palco è lì perché lo desidera.

E allora, bravi davvero! Ho apprezzato tutto: la trama, la scenografia, la presenza scenica di Enrico Valdisolo, l’interpretazione e simpatia di Enrico Rossi, la break dance di Fabio, Simona la sobria sexy e str…, le risate del pubblico, Marianna che dava i numeri, il matrimonio e tanto altro che non voglio svelare perché spero davvero che questo spettacolo possa essere riproposto in altre sedi e con nuovi pubblici e spettatori.

“Ritorno al Presente” è un inno alla bellezza della vita.

 

Sveleremo al nemico quel poco di lealtà,
Insegneremo il perdono a chi dimenticare non sa.
La paura che senti è la stessa che provo io,
Canterai e piangerai insieme a me,
Fratello mio!
Più su, più su, più su.
Ed io mi calerò nel ruolo che è ormai mio,
Finché ci crederò, finché ce la farò.
Più su, più su, più su.
Fino a sposare il blu,
Fino a sentire che,
Ormai sei parte di me.
Più su, più su, più su.
Tratto da Più su di Renato Zero

 

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