Questo mese Cooperativa Servizi Ambiente compie 33 anni di storia, mentre quest’anno Cooperativa Servizi Assistenziali compie 30 anni e Cooperativa Sant’Anselmo diventa maggiorenne compiendone 18.
La storia non si inventa, la si scrive con i fatti.
E se oggi possiamo vantarci di questo traguardo, lo dobbiamo a chi ci ha preceduto e lo dobbiamo a noi che siamo gli attuali protagonisti con l’obbligo di garantire un futuro a chi verrà dopo.
La storia, dunque, siamo noi, che, in vario modo, ognuno per le proprie competenze, ha contribuito e contribuisce alla crescita di un Gruppo che conta oltre 1.500 lavoratori ponendosi ai primi posti delle realtà cooperative, e non solo, del territorio e delle confinanti Regioni.
La diversificazione dei servizi offerti, la lungimiranza nel credere in determinati progetti, la voglia di fare, una giusta dose di ambizione e spregiudicatezza sono stati i motivi di questo successo e di questa crescita.
Eppure, ancora oggi, quando si sente il generico nome di “Cooperativa”, lo si associa a qualcosa di negativo, di scorretto, di insicuro.
I giornali ed i media in genere – attenti alle disgrazie che fanno più audience delle cose positive – riempiono le testate e le pagine web di servizi e notizie dove sono implicate cooperative, a vario titolo, in malaffare, i Sindacati non hanno mai smesso di fare la lotta contro la figura del Socio Lavoratore, i giovani preferiscono facili ed immediati guadagni proponendo continue Startup dalle dubbie utilità, ed il risultato è una continua decrescita di personale , di cooperative e di professionalità.
Ma quindi cosa fare?
La crisi di identità del mondo cooperativo parte da diversi fattori, non ultima la recente pandemia che ha fatto chiudere parecchie realtà (non solo cooperative).
Le cause sono molteplici: la disonestà ed il mancato rispetto delle norme ci sono sempre state e, purtroppo, sempre ci saranno. Ecco quindi la presenza di tante realtà spurie che hanno inquinato e continuano ad inquinare il mercato proponendo costi al ribasso insostenibili.
Quanto sopra deve rappresentare un capo saldo per l’Associazione a cui aderiamo, Confcooperative, chiamata a svolgere un attento e capillare monitoraggio al fine di espellere chi le regole non le rispetta, solo così si potrà riconquistare parte della credibilità persa.
Sappiamo anche, purtroppo, che chi esce dalla porta può rientrare dalla finestra sotto altre vesti: adesso stanno andando tanto di moda, ad esempio, le S.R.L. e le S.R.L.S. che altro non sono che vuoti contenitori a perdere.
Esiste, inoltre, un problema con la Committenza, che tende a scaricare su chi affida una attività parte dei costi, chiedendo tariffe sempre più basse che non riescono a garantire nemmeno il solo rispetto del CCNL applicato, senza considerare tutto il resto, ovvero la formazione del personale, i DPI forniti, le divise, ecc.
Bisogna avere il coraggio, e noi lo abbiamo fatto, di rifiutare di accettare determinati “ricatti” volti al massimo ribasso, con il rischio di perdere Clienti, ma con il vantaggio di distinguersi guadagnando la fiducia e la fidelizzazione di altri.
La classe dirigente di oggi ha probabilmente compiti e doveri più complicati rispetto al passato affinché non si depauperi il patrimonio e lo spirito della cooperazione, costruito con tanta fatica e sacrificio, tanto da far parte integrante della nostra Costituzione.
La soglia di attenzione deve rimanere alta, non smettere mai di denunciare attività illecite, fare rete, formazione continua ai giovani, aprire tavoli con le Parti Sociali volti al dialogo ed alla condivisione di principi ed obiettivi comuni, modernizzare i CCNL con svariate forme di welfare che possano combattere l’inflazione e la continua riduzione del potere di acquisto dei salari.
Bisogna, cioè, far ritornare la voglia di lavorare, di credere in un futuro sostenibile e che sia nel nostro Paese.
Lo abbiamo detto tante volte e lo ribadiamo: le cooperative, a differenza di altre realtà, non delocalizzano, costituiscono le radici del territorio e contribuiscono alla sua crescita.
Troppe volte ci si lamenta, pochissime volte si propone.
La necessità è invertire la tendenza e per farlo c’è bisogno dell’aiuto di tutti.
Noi abbiamo la fortuna di appartenere ad una dimostrazione reale e tangibile che la cooperazione è storia, passata, presente e futura, ed abbiamo la possibilità di continuare a scriverla.
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La Storia
- 30 Maggio 2023
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CSA News – Settembre 2023